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Dal settore Punti di vista

Torniamo a parlare di personale tecnico specializzato

Circa un mesetto fa ho pubblicato un post dal titolo Trovare personale tecnico specializzato? Sempre più difficile, argomento sul quale mi sembra giusto tornare perché ne sono emersi punti di vista e commenti interessanti.
Intanto vorrei fare una precisazione: il settore in cui opera MICROingranaggi – vale a dire quello della micromeccanica di precisione – è molto di nicchia e fortunatamente ha risentito in minima parte della crisi economico-finanziaria degli ultimi anni. Questo significa che sono poche le aziende che hanno dovuto chiudere e di conseguenza altrettanto pochi i tecnici specializzati che in questo momento sono in cerca di lavoro. Da qui la nostra difficoltà nel reperire figure professionali di questo genere.

Fatta questa premessa, il ‘dilemma’ di fondo è sostanzialmente questo: è meglio assumere giovani periti meccanici neodiplomati oppure figure altamente specializzate, esperte e quindi in grado di essere operative da subito?
A livello generale sono dell’idea che formare una persona alle prime esperienze sia sempre un’ottima soluzione. Sia per chi forma, sia per chi viene formato. Credo anche però che ci siano situazioni – come per esempio la consegna urgente e fuori programma di una commessa – che richiedono che il personale sia operativo da subito. In casi come questo, quindi, penso sia meglio, se possibile, affidarsi a figure tecniche più esperte.
In sostanza: ogni situazione è a sé e come tale deve essere valutata.

Chi decide poi di investire in un giovane alle prime armi (ma direi che questo discorso vale anche se la scelta cade sul personale più esperto) dovrebbe farlo, a mio avviso, ragionando sul lungo periodo e quindi seguendo una certa logica.
Dirigere, gestire e/o coordinare del personale presuppone anche l’essere in grado non solo di fare una giusta selezione in partenza, ma anche di coinvolgere i collaboratori e dare loro quotidianamente i giusti stimoli. I risultati dipendono in buona parte anche da questo.

Mi ha colpito infine anche il fatto che alcuni di voi mi abbiano segnalato situazioni di aziende che utilizzano la strategia del ‘tenere a bada’ le professionalità degli operatori per timore che, migliorando, possano poi decidere di andar via o di chiedere compensi economici più alti. Modus operandi come questo sono, dal mio punto di vista, profondamente sbagliati. Come può, infatti, un’azienda pensare di guadagnare (in senso lato) e di crescere se non investe, forma e dà fiducia alle persone con cui collabora?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: le persone sono la più grande risorsa che un’azienda può avere. Sempre e comunque.

di Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

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