Produrre, produrre, produrre. Ma ci serve davvero quello che compriamo?

Comprereste mai oggi un’automobile senza finestrini elettrici? Ammesso che ancora esistano vetture con finestrini che si alzano e si abbassano manualmente…

La risposta, secondo me, è NO. No nel 99% dei casi. Ormai siamo talmente abituati ad alzare e abbassare i finestrini delle nostre auto semplicemente premendo un bottone, che non ci passerebbe mai per la testa di tornare indietro e compiere la stessa azione dando tre giri di manetta.

Eppure, pensateci bene, i finestrini elettrici furono montati sulle prime automobili negli anni Quaranta/Cinquanta ed ebbero un’ampia diffusione solo dopo. Prima di allora ne facevano tutti tranquillamente a meno. Anzi, sono sicuro che quando vennero lanciati sul mercato la prima volta a molti sembrarono una soluzione con poco, pochissimo senso. Un inutile spreco di denaro. Sbaglio?

MICROingranaggi collabora con aziende provenienti dai più svariati settori industriali, il che ci porta immancabilmente a notare che c’è una enorme volontà di creare automatismi che il mercato richiede, ma che – se ci pensiamo bene – apparentemente non sembrano servire realmente. Eppure nella maggior parte dei casi si tratta di soluzioni automatiche per cui c’è una ragionevole certezza (a livello di marketing) che possano essere effettivamente apprezzate dal mercato e quindi poi acquistate, pur senza che ve ne sia effettivamente esigenza.

E qual è il risultato? Il risultato è che noi produttori continuiamo a

produrre, produrre, produrre. Sempre di più e sempre più in fretta. Una quantità infinita di oggetti e soluzioni che poi vengono acquistate. Talvolta senza che ve ne sia una reale apparente necessità.

La domanda quindi sorge spontanea (soprattutto ora che si è da poco concluso il periodo legato al Black Friday, che ci stiamo avvicinando alle feste di Natale e che ci prepariamo ai saldi di gennaio):

ma ci serve davvero tutto quello che compriamo?

No, assolutamente no. E infatti le discariche sono sempre più piene. Ma allora perché continuiamo a comprare?

Vi lascio a questa riflessione, augurando a tutti voi

buon Natale e un sereno 2020!

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