Il boicottaggio tout-court della plastica in sé rischia di danneggiare la nostra economia

MICROingranaggi al momento usa parecchia plastica per gli imballaggi, così come fanno la gran parte delle imprese manifatturiere. Stiamo cercando una valida alternativa, prima di tutto per una questione ecologica, ma pare che un prodotto biodegradabile e compostabile che possa sostituire quello che usiamo attualmente non esista ancora. O forse, più probabilmente, non è ancora stato immesso sul mercato.

Questo inevitabilmente mi porta alla mente un tema di attualità che sta facendo tanto discutere: quello della tassa sulla plastica.

Il discorso sulla Plastic Tax di questi ultimi mesi però mi sembra molto simile a quello che facevamo qualche tempo fa sulle auto elettriche:

si costringe la gente a cambiare l’automobile, criminalizzando i veicoli a gasolio, quando in realtà, se tutti comprassimo ora un’auto elettrica, l’energia prodotta da fonti rinnovabili non basterebbe per tutti. Quindi il governo dovrebbe prima creare impianti e infrastrutture per produrre e distribuire energia elettrica e, solo dopo, eventualmente introdurre delle tasse sulle emissioni. Nel momento in cui lo fa prima, tutto perde di logica e significato.

Ma torniamo alla Plastic Tax. Il problema non è la plastica in sé, anzi! Pur senza avere nulla in contrario con tutti i discorsi “plastic-free”, dobbiamo anche ammettere che grazie a diversi materiali plastici, oggi è possibile ottenere risultati di altissimo livello in svariati campi. Risultati che, in taluni casi, sarebbero raggiungibili solo usando materiali con un impatto ambientale peggiore, anche se magari in apparenza meno tangibile di quello causato dalla plastica.

Quindi, così come scrivevo per le auto a gasolio,

il boicottaggio totale e indiscriminato della plastica in sé rischia di danneggiare l’intera economia.

Ciò cui semmai sarebbe più opportuno focalizzarsi è il rifiuto gestito male.

E, come tutti ben sappiamo, paghiamo già delle tasse specifiche sui rifiuti.
E quindi? Quindi, ancora una volta, ci troviamo di fronte a un governo che mette una tassa senza aver definito un piano alternativo ben preciso, che permetta alle imprese di organizzarsi di conseguenza. E lo fa cavalcando un tema profondamente attuale come quello della salvaguardia del pianeta.

A parer mio il governo avrebbe prima dovuto coinvolgere le imprese produttrici italiane, sensibilizzandole in merito a specifici obiettivi in materia di ecologia e delineando chiare scadenze. Scadenze, queste ultime, preventivamente definite con il supporto delle associazioni di categoria, che – in quanto tali – hanno una misura ben precisa di quali sono le tempistiche fisiologiche necessarie a un’azienda manifatturiera per tutti gli adattamenti del caso. E poi, solo dopo, il governo avrebbe dovuto introdurre una tassa sulla plastica.

Una Plastic Tax fatta in questo modo non può che far pensare all’ennesimo balzello per portare a casa un po’ di quattrini.

Stefano Garavaglia

È il CEO di MICROingranaggi, nonché l'anima dell'azienda.
Per Stefano un imprenditore deve avere le tre C: Cuore, Cervello, Costanza.
Cuore inteso come passione per quello che fa, istinto e rispetto per il prossimo. Cervello inteso come visione, come capacità a non farsi influenzare da situazioni negative. Costanza perché un imprenditore non deve mai mollare.

Tutti i suoi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

È giusto riconoscere e valorizzare il reale contenuto di un’idea – frutto di know-how ed esperienza – senza limitarci a quotare soltanto il tempo necessario a trasformarla in un progetto concreto e realizzabile?
Tre i principali vantaggi: ingombro ridotto, coppia superiore rispetto ad altri motori della stessa dimensione e costi contenuti, grazie alla semplicità costruttiva di questa soluzione.
Possono rappresentare una via d’uscita per molte realtà, o una nuova fase di sviluppo. Ma non sono per tutti. NON sono per MICROingranaggi, per esempio. Perché affidarsi a un fondo significa, in qualche modo, snaturare l’identità stessa dell’impresa, modificarne le dinamiche, i tempi, le priorità. In ogni caso il tema è complesso e non si può generalizzare…
This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.