Calano gli studenti di meccanica e, di conseguenza, anche il personale tecnico specializzato

Si parla così tanto di industria 4.0, di nuove tecnologie e professioni, di incentivi statali, eccetera… che si tende a sottovalutare problemi basilari, attuali e concreti che ogni giorno toccano molto da vicino noi produttori. La fabbrica del futuro sarà completamente automatica, autosufficiente e integrata, ma il lavoro delle persone servirà sempre e ci sarà bisogno di figure sempre più specializzate.

E nel frattempo?

Nel frattempo, come ho già scritto in passato, noi produttori facciamo una enorme fatica a trovare personale tecnico specializzato.

Alcuni commenti al post della scorsa settimana mi hanno fatto tornare alla mente un episodio che ormai risale a una dozzina di anni fa, quando l’allora lungimirante sindaco del nostro comune (Buccinasco, Milano) propose un incontro con le aziende del territorio per capire quali fossero le problematiche più comuni e valutare se e cosa l’amministrazione pubblica potesse fare per loro.

Ci fu una buona partecipazione e diverse aziende del settore meccanico evidenziarono proprio la difficoltà nel trovare personale tecnico. In risposta il sindaco organizzò un incontro con i presidi delle 5-6 scuole della zona per un confronto sul tema, al quale aderirono la metà degli istituti superiori coinvolti. Dall’incontro emersero due punti:

i ragazzi iscritti agli istituti tecnici superiori di meccanica erano sempre meno (poiché la maggior parte si orientava verso il liceo); molti studenti di meccanica inoltre apparivano poco motivati, probabilmente perché la loro scelta cadeva sugli ITIS principalmente nella speranza di trovare scuole poco impegnative.

Nel tentativo di incentivare e coltivare i ragazzi più motivati, noi produttori ci offrimmo di ospitare periodicamente e per tutti gli anni di scuola (quindi dalla prima alla quinta) gli studenti al fine di mostrare loro le nostre attività, le attrezzature e le lavorazioni, e supportandoli anche nella scelta della specializzazione. La nostra proposta venne purtroppo bocciata perché, ci segnalarono i presidi, mancavano le risorse economiche per sottoscrivere tutte le assicurazioni necessarie ai ragazzi.

Credo che oggi la situazione sia addirittura peggiorata per quanto riguarda le iscrizioni, ma che intanto l’iniziativa relativa ai percorsi di alternanza scuola-lavoro (quando fatta seriamente e purtroppo non sempre è così) possa contribuire positivamente.
Un importante dato di fatto è che gli studenti di meccanica più seri e volenterosi trovano lavoro entro pochi mesi dal diploma, se non addirittura prima della fine della scuola. Purtroppo però sono anche tanti quelli che che invece vedono nei percorsi di alternanza scuola-lavoro una buona soluzione per saltare qualche settimana di scuola…

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