assiot dà i numeri sul settore

‘Ripresa sì o ripresa no?’ ci chiedevamo qualche settimana fa. La risposta ce l’ha data assiot – Sistemi di Trasmissione Movimento e Potenza proprio in questi giorni, confermando che, sulla base dei dati definitivi del 2013 e delle stime relative ai primi mesi del 2014, l’industria italiana dei sistemi di trasmissione movimento e potenza si conferma in salute, nonostante il contesto macroeconomico sia ancora debole e i dati generali del manifatturiero ancora negativi.

In particolare il 2013 si è chiuso con un fatturato complessivo superiore ai 6,2 miliardi di euro, leggermente in aumento (+ 0,7%) rispetto al 2012.
Mi è sembrato particolarmente interessante il dato relativo alle consegne su mercato interno che, lo scorso anno, hanno segnato un incremento dello 0,4% rispetto al 2012. Un risultato questo che, come abbiamo già scritto all’interno di questo blog, è dovuto da un lato alle esportazioni indirette, ovvero la vendita di componenti a clienti nazionali che esportano prodotto finito all’estero, e dall’altro al cosiddetto ‘reshoring’, ovvero la ri-localizzazione di alcune produzioni in Italia a seguito di una prima fase di internazionalizzazione.

Ecco intanto come il presidente di assiot Tommaso Carraro ha commentato i dati.
Dopo le forti perdite del 2009 e il rimbalzo del 2010, possiamo quindi affermare di essere ritornati a una situazione di ‘normalità’, nonostante la crisi abbia negativamente impattato in termini di erosione del margini e riduzione della capacità di programmazione. Dopo la crisi del 2009 è evidente che le nostre aziende hanno dovuto cambiare pelle, diventare più flessibili, con tempi di risposta più rapidi e sempre più reattive anche nella diversificazione dei propri prodotti.
In tale contesto anche la missione di assiot è destinata a cambiare, e lo dico all’avvio di questo mio ultimo biennio nel ruolo di presidente. La parola chiave di questo nuovo mandato deve essere ‘partecipazione’, perché solo attraverso una presenza attiva degli associati potremo essere in grado di rappresentare il nostro settore e soprattutto di valorizzarlo come merita, a ogni livello. Made in Italy, eccellenze tecnologiche e ‘peso’ della filiera italiana a livello internazionale, saranno le tre leve determinanti su cui il nuovo corso di assiot intende proseguire. Con il contributo di tutti”.

Anche i risultati relativi ai primi mesi di quest’anno sono stabili e in linea con il 2013; l’andamento in ogni caso varia a seconda dei mercati di sbocco. In particolare appaiono stabili i comparti automobilistico e agricolo, positivi quello dei veicoli industriali e oil&gas mentre soffrono eolico e siderurgico.
Anche il futuro a breve termine sembra lasci ben sperare. Nonostante il quadro generale sia ancora debole, infatti, assiot ha stimato una sostanziale tenuta del nostro settore.

Ottimismo per il futuro quindi? Premesso che secondo me sarebbe meglio non mancasse mai, credo comunque che sia necessario ancora un grande sforzo da parte delle realtà italiane del nostro settore. Uno sforzo senza il quale i risultati non possono arrivare e che si deve basare sulla flessibilità, necessaria per adattarsi alle richieste del mercato che sono sempre più esigenti e variegate, e sulla qualità di cui abbiamo parlato a lungo all’interno di questo blog.

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